Tanti
auguri dai “fronti di pace”
Parole
ed opere dei nostri “Signori della guerra”
Comunicato
della Rete nazionale Disarmiamoli! – 24.12.2007
Le
Forze Armate italiane – enunciava Napolitano lo scorso 4 novembre -
rischiano di dover fronteggiare «nuove e possibili emergenze».
Vanno - ricorda - «dall’aggravarsi della situazione in
Afghanistan, dall’incombere di gravi incognite nella regione che
abbraccia l’Irak e l’Iran, dal riaccendersi di acute
contrapposizioni nei vicini Balcani, dal persistere di tensioni nel
quadro politico e istituzionale in Libano, dal trascinarsi di una
crisi lacerante nel Medio Oriente. L’Italia ha il dovere di
sostenere questo impegno e di percepire come proprio l’obiettivo di
migliorare le capacità delle nostre forze armate».Le
indicazioni del Presidente della Repubblica sono seguite alla
lettera, come si evince dalle scelte economiche, politiche,
diplomatiche e propagandistiche del governo Prodi.La
Legge Finanziaria 2008, approvata grazie ai voti di maggioranza e
senatori a vita (un solo NO è risuonato nell’aula del
Senato), ha formalizzato l’ulteriore aumento del 12% delle spese
militari.
In
questi giorni di vigilia, i vari esponenti del governo sono impegnati
nei vari “fronti di pace”, a salutare i superpagati “bravi
ragazzi” dell’esercito professionale e a programmare le future
attività di “peacekeeping”.
Afghanistan
«Ho
avuto un momento di commozione nel vedere i soldati italiani
impegnati nell’opera di ricostruzione». Il premier Romano
Prodi, nel corso della sua visita al contingente italiano a Kabul, si
emoziona di fronte all'impegno e alla passione che militari italiani
mettono quotidianamente a disposizione dei civili afgani. E si è
congedato facendo gli auguri di Natale e di buon anno nuovo. Non
sapremo mai quale accoglienza avrebbero offerto al nostro primo
ministro i civili afgani abitanti nell’area di Farah, dove nelle
scorse settimane gli elicotteri da combattimento Mangusta e i carri
armati Dardo hanno contribuito attivamente alla “ricostruzione”
della zona.
Libano
Lorenzo
Forcieri, il solo sottosegretario alla Difesa rimasto disponibile
(l’altro, Marco Verzaschi, deve rispondere di corruzione e
concussione nell’integerrimo espletamento delle sue funzioni di ex
Assessore alla Sanità in Lazio, giunta Storace) è
andato in Libano, dove ha salutato le truppe italiane di stanza al
comando Unifil. "Il governo italiano e tutto il nostro Paese è
orgoglioso dell'eccellente lavoro svolto dalle nostre truppe
nell'ambito delle missioni internazionali come quella libanese",
ha detto Forcieri. Alla fine dell’incontro è stata espressa
preoccupazione per l’instabilità interna, che potrebbe
provocare un'involuzione della situazione.
L’appoggio
incondizionato del governo italiano all’illegittimo governo Sinora
e la collaborazione stretta con Israele, nell’eventualità di
una probabile ripresa del conflitto, crediamo non aiuteranno i
soldati italiani presenti in Sud Libano.
Kosovo
Il
ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, dopo aver presieduto la
riunione del Consiglio di sicurezza dell’ONU sul futuro della
provincia serba ha detto che: “Quella che si profila per il Kosovo
sarà non un'indipendenza piena ma sotto tutela
internazionale”.Il
profondo disaccordo tra le parti, albanese (USA - UE) e serba
(Russia) verrà risolto attraverso un maggiore impegno
militare, in primis dell’esercito italiano, che ha mobilitato un
battaglione pronto ad intervenire alla bisogna.Che
dire? Una vigilia di speranza, per un futuro di pace e prosperità
nell’area. ENI, Finmeccanica e O.N.G. di riferimento ringraziano.
Il
movimento contro la guerra NO,
e si prepara alle prossime scadenze - a partire dalla giornata
internazionale NoWar del 26 gennaio 2008 - verso una grande
manifestazione nazionale contro il rifinanziamento delle missioni
all’estero.
(fonte:
disarmiamoli.org)
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